Come sono nati gli Smart Games 2020?
Special Olympics scrive così …….
Quando la terribile emergenza sanitaria Covid-19 ha iniziato ad investire chiaramente l’Italia e a seguire il mondo intero, siamo stati costretti a correre ai ripari, o per meglio dire a fermarci, rinunciando ai Giochi Nazionali Estivi che si sarebbero dovuti svolgere nel mese di giugno proprio in Lombardia, a Varese.
Nonostante l’incertezza e il timore diffusi abbiamo continuato a mantenere salda la consapevolezza di poter fare molto, la nostra parte, per la quotidianità di ogni singolo atleta, ora chiuso in casa e con troppo tempo “vuoto” a disposizione.
La sensazione comune è stata come se, d’improvviso, fossimo stati catapultati indietro nel tempo di 50 anni. Rivivendo quel “tempo vuoto” proprio delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie, Special Olympics ha sentito forte l’esigenza di attivarsi il possibile per ricolmarlo, oggi più che mai.
Così anche se lo sport si è fermato, le palestre sono chiuse e non possiamo godere di un luogo “fisico” di condivisione quale sarebbe stato quest’anno Varese, abbiamo elaborato e portato avanti un progetto ambizioso riadattando l’opportunità di fare sport Special Olympics per ogni livello di abilità, alle quattro mura di casa. Abbiamo sperimentato metodi alternativi per vincere la distanza tramite la tecnologia, in particolare tramite il progetto “Muoviamoci INsieme“, che ha visto coinvolto lo staff tecnico nazionale. Abbiamo implementato i canali social offrendo un programma giornaliero con opportunità quotidiane di allenarsi e, chiedendo di pubblicare i video di ognuno, abbiamo tenuto alta l’attenzione sull’importanza dello sport e del sentirsi attivi ed inclusi, anche e soprattutto in questo periodo di isolamento. Una condizione che molti degli atleti Special Olympics hanno conosciuto ancor prima di questa pandemia e, per tanto, sono proprio loro a poterci indicare la via per uscirne con il giusto atteggiamento.
Gli Special Olympics Italia Smart Games nascono proprio dal desiderio di premiare il loro impegno quotidiano, questa tenacia che tanto fa riflettere e insegna alla società intera. Non ultima, alla base, c’è anche la volontà di finalizzare il percorso sportivo a distanza iniziato più di un mese fa. Tali ragioni hanno spinto Special Olympics Italia a mettersi in gioco sperimentando un modo nuovo di fare sport insieme, di promuovere comunque l’inclusione con un evento “total smart” molto diverso, in antitesi rispetto a quelli che usualmente vengono associati, in tutto il mondo, al Movimento e sempre ricordati per l’unione che trasudano. Di fianco alla gioia di partecipare o di assistere ad una sana competizione sportiva, di solito sono infatti gli abbracci stretti, il calore umano, il contatto fisico a restare marcati nella memoria di tutti i partecipanti, atleti e non.
Gli Smart Games rappresentano dunque una sorta di esperimento sociale e sportivo, una sfida che, ne siamo certi, racchiude una grande potenzialità nella speranza e, al tempo stesso, nella ferma convinzione di poter tornare presto ad abbracciarci di nuovo, più forte di prima.
Come si sono svolti?
“Everywhere We Play” il Claim che accompagna questo evento la dice lunga sulla determinazione che da sempre contraddistingue gli atleti Special Olympics e, di conseguenza, l’intero Movimento di cui ne rappresentano il cuore.
Nonostante non ci possa essere oggi un luogo fisico dove giocare insieme e competere, Special Olympics Italia ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, cimentandosi per la prima volta nell’organizzazione di un evento assolutamente nuovo, diverso. Si è svolto dal 10 al 31 maggio, al sicuro, in casa propria dove gli atleti Special Olympics, in tutta Italia, si sono cimentati in 18 sport differenti con appositi esercizi elaborati e adattati al contesto dallo staff tecnico nazionale di disciplina e messi a disposizione su una Playlist Youtube.
Sono state proposte le seguenti discipline sportive:
Atletica, Badminton, Basket, Bocce, Bowling, Calcio, Canottaggio, Karate, Ginnastica, Golf, Nuoto, Equitazione, Pallavolo, Racchette da neve, Rugby, Snowboard, Tennis e Tennistavolo.
Sono state effettuate gare di sport unificato in tutte le discipline, esibizioni di Young Athletes Program e di Motor Activity Program.
Gli Smart Games, per quanto complessi, nella loro interezza hanno ripercorso on-line tutte le fasi e le caratteristiche tipiche di ogni evento tradizionale Special Olympics. Dalla conferenza stampa di presentazione al Torch Run, dalla Cerimonia di Apertura alle prove di abilità e alle competizioni vere e proprie, fino ad arrivare al momento del riconoscimento e della premiazione finale. Seppur con finalità diverse gli Smart Games hanno sostituito i Giochi Nazionali Estivi di Varese.
Tuttavia la filosofia che ha accompagnato l’iniziativa non cambia: nessuno resti escluso. Oltre agli atleti di ogni età e di ogni livello di capacità sono stati coinvolti i Team scolastici, gli atleti partner senza disabilità intellettiva nelle prove di sport unificato, i volontari, i medici dei programmi Salute e i dipendenti delle aziende partner nel tifo e nel sostegno a distanza. Hanno partecipato con grande determinazione i familiari, in qualità di preparatori e arbitri oltre che da spettatori.
e il team Oltretutto 97?
si è subito attivato ed ha aderito alla sfida. Con il grande aiuto dei nostri tecnici volontari ha partecipato con 59 atleti e 5 partner a questi giochi in 6 diverse discipline
Abbiamo vissuto tutti i momenti proposti, dalla torch run, alla cerimonia d’apertura ed abbiamo gareggiato da casa, secondo i tutorial che ci hanno mandato i tecnici nazionali.
Gli atleti hanno saltato, nuotato, palleggiato, driblato, lanciato, I genitori hanno misurato e filmato, cronometrato, i tecnici verificato ed inviato i risultati a Roma.
Abbiamo ricevuto gli attestati di partecipazione personalizzati ed una stupenda medaglia che è stata consegnata agli atleti l’altra sera dai sindaci dei nostri comuni e dai delegati del CONI e del CSI.
Eravamo tutti molto emozionati anche perché, tecnici ed atleti, si sono rivisti dopo quattro lunghissimi mesi di lockdown.
Grazie Special Olympics,
…. ora siamo pronti ad andare sulla luna con la nuova proposta “to the moon and back”